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Masso istoriato in localtà Cantello (val Savenca)

sabato 19 aprile 2014

Le incisioni rupestri della località Giass-Very

Le incisioni rupestri della località 

Giass-Very

- Introduzione -
 Chiunque voglia intraprendere la ricerca e lo studio delle incisioni rupestri sa, gia’ in partenza, di andare incontro ad un alto livello di aleatorieta.
  Cio’ vale soprattutto se il campo di indagine è quello dell’arco alpino occidentale, che presenta, in genere, incisioni di difficile analisi, costituito per lo piu’ da coppelle, canalette, vasche e pochi altri elementi, ben diversi, comunque, da quelle ben consistenti, presenti nella valle Camonica e sulle Alpi marittime.
  In questo quadro così caratterizzato, il lavoro fin quì svolto dai ricercatori ha avuto lo scopo proprio di censire i massi incisi. Tale censimento, ben lontano dall’essere esaustivo, ha prodotto, per un verso, repertori vari indirizzati all’individuazione di categoria e, in secondo luogo, alla definizione di ipotesi relative  alle funzioni delle incisioni.
  Il numero di queste ipotesi è estremamente alto e potrebbe essere facilmente allargato.
  Per quanto affascinanti possano apparire, queste spiegazioni presentano il grave limite di non poter essere verificate e quindi risultano assolutamente inutili sul piano scientifico.
  Ciò che in questa sede si propone è di accantonare, almeno momentaneamente, la pretesa di trovare una qualche spiegazione significativa in ordine alla funzione di coppelle e canalette, per incentrare l’attenzione sulle questioni suggerite dalla stessa realtà oggettiva: meno fantasia, quindi, e migliore organizzazione e analisi dei dati.
  Sul piano metodologico ciò si traduce nell’assunzione di un approccio diverso che si impone di evitare analisi di reperti isolati, in quanto il singolo dato trasmette un numero troppo esiguo di informazioni: sono le differenze ad incrementare considerevolmente tale numero e le differenze nascono dai confronti.
  E’ quindi importante partire dall’analisi delle concentrazioni di incisioni al fine di riconoscere possibili categorie chiaramente e ben più finemente individuabili rispetto a quanto è avvenuto sinora. Le concentrazioni possono essere definite da un nucleo unico o da diversi nuclei dispersi su un territorio più o meno ampio geograficamente ben definito.
  L’attività di categorizzazione non può essere disgiunta da quella che rileva la presenza o l’assenza di associazioni stabili di incisioni appartenenti a categorie diverse.
  Queste due attività di categorizzazione e di ricerca di associazioni, compartecipano alla  definizione delle peculiarità proprie del sito, o dei siti, nel cui ambito la concentrazione si presenta.
  In altri termini, e’ indispensabile dare al contesto, geografico e culturale, tutta l’importanza che hà.  In ultima istanza i confronti possono allargarsi ad orizzonti via via sempre più vasti.

  L’indagine di cui si occupa il presente scritto è relativa ad una concentrazione di incisioni di cui già si era a conoscenza almeno in una sua parte da alcuni anni, ma che evidentemente non e’ stata riconosciuta in tutta la sua importanza. Si tratta dei massi incisi localizzati al “Giass Very, in territorio appartenente al comune di Trausella, nella Valle del torrente Chiusella a mezza costa della cima Palit, nei pressi delle piste da sci .




   L’agglomerato di baite della località  Giass Very,  compare in una mappa del 1901 gentilmente messaci a disposizione dagli Amministratori del comune di Trausella. Tale documento riproduce una situazione che poco si discosta  da quella attualmente riscontrabile, che è quella definita dalla presenza  di due o tre edifici in una certa misura agibili e di numerosi altri crollati.
   L’elaborazione al computer di tale mappa ci ha consentito di renderla  sufficientemente interpretabile: fotocopia di un originale mal conservato, essa presentava, infatti, difficoltosi problemi di leggibilità.
   Abbiamo adottato tale strumento al fine di localizzare tutte le rocce incise,(tab. 2); per individuarle, ci siamo avvalsi dei numeri secondo i quali compaiono nell’elenco descrittivo che facciamo seguire:



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Localita’ Giass Very

  Il toponimo di questa frazione di Trausella compare in un documento del 1571 sotto la dizione “Giacio Very”, in altro del 1718 come “Giaccio Vecchio” e in un terzo del 1836 come “Giass o Vecchio”Si poteva pensare che esso si contrapponesse ad un possibile “Giasso Nuovo”, ma cosi’ non e’, e cio’ porta a rendere molto plausibile l’etimologia che allude ad un “ Giass del Vecchio”, dove  Vecchio sta per il vecchio gallo forcello.
  La presenza del gallo forcello in zona ha dato nome ad un sentiero che transitava dal “Giass Very” e ha giustificato l’istituzione di un oasi e dell’Osservatorio Faunistico posto a poche decine di metri dalle baite.
  A questo si puo’ pervenire transitando sulla strada di servizio degli impianti sciistici del “Palit”, nome della cima  che la parlata locale chiama “ Miunda”  Su una superficie di un quarto di ettaro, tra le baite, o poco piu’ in la’, e la fine del breve piano che interrompe un pendio piuttosto ripido, sono adagiati o emergono dal piano di calpestio 21 massi incisi; la quasi totalita’ delle incisioni consiste in croci greche coppellate agli estremi dei bracci, talvolta anche al centro e molto spesso potenziati da altre coppelle geometricamente disposte. Tale potenziamento si esprime con diverse modalita’.
  Tra le incisioni compaiono anche croci realizzate con tecniche che si discostano dalle esecuzioni che possiamo considerare normali: quelle che almeno dall’aspetto possono sembrare piu’ arcaiche, definite da quattro coppelle ravvicinate e raccordate con curve in modo tale che i segmenti che le dovrebbero unire risultano inesistenti e quelle definite solamente dalle quattro coppelle( o cinque, se e’ presente anche quella centrale ) in assenza di segmenti canalati.
  Il repertorio espressivo risulta quindi molto vario ed e’ stato sintetizzato nella fig. 1 nella quale sono state schematizzate le diverse soluzioni:

a   -    coppelle ravvicinate, appena sbozzate e raccordate con     
           curve e canalette inesistenti.

b   -   quattro coppelle poste ai vertici di un quadrato non
           unite da canalette.

c   -   quattro coppelle poste ai vertici di un quadrato accom-
           pagnate da una coppella centrale non  unite da canalet-
           te.

d   -    croce greca coppellata agli estremi dei bracci.

e   -  croce greca coppellata agli estremi dei bracci ed al
          centro.

f   -  croce greca coppellata agli estremi dei bracci potenzia-
         ta da un’unica coppella in posizione periferica.

g  -  croce greca coppellata agli estremi dei bracci potenzia-
         ta con quattro coppelle poste nei quattro quadranti
         ( talvolta la croce in questa soluzione non appare poten-
         ziata agli estremi).
h  -  croce greca coppellata agli estremi dei bracci potenzia-
         ta con quattro coppelle collocate a breve distanza
         dagli estremi.

i  -     incisione canalizzata che rammenta una t potenziata
         con tre coppelle ai bordi dei bracci.


l  -   incisione canalizzata che richiama la croce di lorena.


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GSV 1     –      masso adagiato sul piano con incisione del
                       tipo ‘i’ potenziata  da tre coppelle (foto n.° 1).



GSV 2     –      masso adagiato sul piano con incisioni di           
                            ‘pichera’, coppella triangolare potenziata con
                       piccola coppella , croce del tipo ‘e‘, coppella
                       profonda  e piccola coppella isolata         
                       (foto n.° 2)


GSV 3     –      masso emergente con coppella profonda.

GSV 4     –      masso adagiato  con incisione del tipo ‘ g’
                      (foto n.° 3)

GSV 5     –      masso adagiato con coppella.

GSV 6     –      masso emergente con incisione del tipo ‘h’             
                      (foto n.° 4)


GSV 7     –      masso emergente con incisione del tipo ‘c’
                      (foto n.° 5 )


GSV 8     –     masso adagiato con incisione  del tipo ‘f’ e con una
                      coppia di coppelle  in posizione periferica (foto n.° 6 )


GSV 9     –      lastra adagiata con una croce di tipo ‘h’, una
                      croce  di tipo ‘h’ potenziata da una coppia di
                      coppelle posta in posizione periferica, una
                      croce di tipo ‘e’, una croce di tipo ‘d’, una
                      coppella sub-triangolare analoga a quella su
                      gsv2 (foto n.° 7 )


GSV 10    –    masso emergente con due incisioni del tipo ‘g’,
                      due brevi canalette ad arco coppellate alle
                      estremità e potenziate con due coppelle a
                      breve distanza dagli estremi, una coppella  a
                      se stante (foto n.° 8 )


GSV 11    –    masso adagiato con incisione del tipo ‘a’ ed
                       una coppia di piccole coppelle a se stante
                      (foto n.° 9 )


GSV 12    –    masso emergente   con incisione del tipo ‘g.’

                     

GSV 13    –    masso emergente  con incisione  di croce
                      latina, unica tra le altre.

GSV 14    –    masso adagiato  con incisione del tipo ‘l’           
                      potenziata con una coppella posta in
                      posizione periferica (foto n.° 10 )


GSV 15    –    masso emergente con incisione del tipo ‘e’.

GSV 16    -    masso adagiato con incisione del tipo ‘e’ 
                      potenziata  da un’unica coppella.

GSV 17    –    masso adagiato  con un’incisione del tipo ‘e’,
                      una del tipo ‘c’ e due coppelline a se stanti     
                      (foto n.° 11 )


GSV 18    –    masso adagiato con coppella di notevoli

                      dimensioni.


GSV 19    -    grande masso emergente con incisione del
                      tipo ‘d’ e altra del tipo ‘b’ (foto n.° 12 )


GSV 20    –    masso adagiato con incisione del tipo ‘g’.

GSV 21    –    masso adagiato con profonda vaschetta.

GSV 22    –   masso adagiato con incisione del tipo  ‘i’

                      potenziata  con due coppelle (foto n.° 13  )


GSV 23    –    masso adagiato con incisione del tipo ‘c’.

GSV 24    –   masso adagiato con incisione canalizzata
                      (foto n.° 14 )


GSV 25    –   masso adagiato con incisione di notevole
                     lunghezza: la sua collocazione non compare
                     sulla mappa in quanto è l’unica che si
                     discosta di alcune decine di metri  dalle baite,
                     uscendo così dalla porzione di mappa
                     adottata (foto n.° 18 )


   Dall’elenco descrittivo emerge chiaramente che le croci greche coppellate agli estremi e diversamente potenziate costituiscono la grande maggioranza delle incisioni del Giass Very. Tale constatazione ci ha spinti ad indagare il contesto territoriale al fine di verificare  se e quanto la concentrazione del Giass Very si disperdesse secondo le stesse caratteristiche in altri siti del medesimo versante o se si potesse individuare altrove una qualche associazione significativa con incisioni di altro tipo.
   Il primo sito indagato in questa seconda fase d’indagine non è individuato da un toponimo: si tratta dei ruderi di una baita crollata di cui non resta che il basamento. La sua collocazione è sulla direttrice delle baite del Giass Very ad un’altitudine di 250 m. piu’ elevata. A pochi metri dai ruderi, verso sud-ovest, giacciono due massi poco discosti l’uno dall’altro e separati da un dislivello di circa due metri. L’assenza di un toponimo di riferimento ci ha spinti ad includerli nell’elenco descrittivo relativo al Giass Very:

GSV26    -    masso adagiato su cui è incisa una grande e

                     profonda coppella il cui diametro si aggira

                     sui 15 cm. per una profondità  di circa 10-12 cm.

                     (foto n.° 16)


GSV27    –    masso adagiato su cui è incisa una grande

                     coppella poco profonda il cui diametro si

                     aggira sui 15 cm. per una profondità di 1,5 cm.

                     questa incisione sembra essere molto antica.
                     (foto n° 17)


   Poco piu’ sotto di questo sito il ripido pendìo è tagliato dal sentiero che porta all’alpe del  Gui,  posta a quota 1806 m. , appena al di là del rio pera (da non confondersi con il rio Piera che, scendendo dal gran munt scorre nel valloncello situato  a sud-est  rispetto al Giass Very).
   È proprio in questa frazione che la ricerca è approdata ai suoi risultati piu’ interessanti.

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